Guardai l’orologio sul cruscotto della macchina, attraverso il vetro impolverato faticando appena a leggervi l’ora. Un giorno avrei dovuto portare quella macchina all’autolavaggio… anzi, avrei dovuto proprio buttarla.
Accelerai appena rendendomi conto che si era fatto tardi e che il JFK airport non era certo piccolo come quello di Liverpool e che Michelle a breve, sarebbe atterrata. Pensai a lei, a suoi capelli morbidi e ondulati e ai suoi occhi tirati che scomparivano quasi quando rideva e mi venne da sorridere come un ebete, dimenticando un attimo la strada avanti a me.
Mi ripresi subito, quando imboccai lo svincolo per l’aeroporto entrando direttamente nel parcheggio sotterraneo, cercando il primo posto per lasciare lì il mio catorcio.
Chiusi tutto e scesi infilando il
maglioncino e lasciandolo sbottonato sulla camicia. L’aeroporto era enorme, misi un mano intesta spostando appena il cappello alzandone la visiera come se quella mi impedisse di trovare Michelle poi sentii vibrare il cellulare. Era un suo messaggio ed era al bar.
Bene… cercai una cartina dell’aeroporto e in pochi minuti localizzai il bar dove si era seduta, che era la secondo piano, e mi affrettai a prendere le scale mobili. Iniziare a camminare davvero veloce, quasi a correre e in pochissimo tempo intravidi l’insegna del bar. Rallentai, ricominciando a camminare fino a scorgere dalla vetrina la sua chioma bionda di spalle, seduta al bancone a bere qualcosa.
Entrai nel bar e lei non si era ancora voltata e sorrisi, fiondandomi alle sue spalle e mettendole le mani avanti agli occhi
Non mi hai nemmeno aspettato per ordinare la birra dissi avvicinando le labbra al suo orecchio. Lei si voltò di scatto e quando visi il suo viso, mi sentii leggermente emozionato, come se non la vedessi da tantissimo tempo. Mi saltò al collo e le mie braccia si allacciarono subito ai suoi fianchi, sollevandola appena da terra
June… mi sei mancata piccola dissi di getto, stringendola a me. Presi poi il suo viso tra le mani, dandole un bacio sulle labbra, dischiudendole appena ritrovando finalmente il suo sapore. Volevo sapere ogni cosa di quel viaggio ma prima, volevo sapere di nuovo com’erano le sue labbra sulle mie.