MalandrineCheck GDR - Do Something!

JFK International Airport

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 7/5/2014, 20:43
Avatar


Group:
Administrator
Posts:
14,822
Location:
la Luna

Status:


JFK-international-Airport-New-York


Michelle


MY DRESSMY HOUSE

L'aereo stava atterrando a New York, finalmente. Quel viaggio sembrava non finire mai; all'ultimo mi avevano cambiato volo, facendomi fare scalo a Miami, e nonostante ne avessi approfittato per mangiare qualcosa di meglio del cibo dell'aereo, non vedevo l'ora di arrivare a casa, togliermi gli stivali, buttarmi sotto la doccia e dormire qualcosa tipo mille ore. Naturalmente avevo anche una gran voglia di vedere Jude, e Chris, e raccontargli tutto della mia vacanza, di Taylor e mostrare la mia abbronzatura, soprattutto al primo. Avevamo passato una giornata al lago, ed era stata magnifica, poi dato che lo John era dovuto partire per lavoro avevamo preso possesso del giardino di casa sua, munite di sdraio, limonata e crema solare, e il resto del tempo libero lo avevamo passato lì, divertendoci come delle pazze a prendere in giro quella pover'anima della cara Cindy, la baby moglie del padre di Taylor, che ovviamente non capiva, però cercava sempre di essere gentile e premurosa con noi e un po' mi dispiaceva. Aveva anche provato a farci da mangiare, ma alla fine, per non dare fuoco alla casa, ci eravamo preparate dei sandwich.
Altri infiniti minuti dopo avevo recuperato la valigia e stavo mandando un sms a Tay per dirle che ero atterrata tutta intera, che non avevo avuto nessun vicino di posto maniaco da Miami a NY (durante lo scalo l'avevo rassicurata per la prima tratta del viaggio), e che appena fossi stata recuperata dal mio autista le avrei scritto di nuovo. Nemmeno a mia madre mandavo tanti messaggi per farmi localizzare, ma dopo tutti quei giorni insieme la separazione era stata un po' critica e, anche se con Chris non lo avrei mai ammesso, una volta imbarcata mi ero fatta un piccolo pianto. All'uscita degli arrivi mi guardai intorno cercando un viso familiare, ma stranamente non c'era nessuno ancora. Forse aveva trovato traffico o era stato trattenuto. Sospirando mi trascinai verso il primo bar disponibile e mi sedetti su uno di quei tavolini alti con lo sgabello ordinando una birra, mandando un altro sms, a lui stavolta, per dirgli che mi avrebbe trovato lì una volta arrivato. Mi portarono anche una ciotolina di Doritos e sorrisi pensando a quanti ne avevamo mangiati al pub di Ben, tra una birra e l'altra. Feci una foto al mio aperitivo mandandola poi a Juanito, con un cuoricino come commento. Speravo davvero di rivederlo, se un giorno avesse deciso di trasferirsi a New York, sempre che riuscisse a separarsi da Ben, naturalmente. Misi in tasca il telefono, nel caso mi avessero chiamato avrei sentito la vibrazione, e sorseggiando la mia birra mi misi a sfogliare il giornale, sperando che l'attesa non fosse troppo lunga.
 
Web  Top
view post Posted on 13/5/2014, 15:22


Group:
Mod Globale
Posts:
2,510
Location:
dalla Route 66

Status:


JUDE

Jim-jim-sturgess-28218724-500-288


Guardai l’orologio sul cruscotto della macchina, attraverso il vetro impolverato faticando appena a leggervi l’ora. Un giorno avrei dovuto portare quella macchina all’autolavaggio… anzi, avrei dovuto proprio buttarla.
Accelerai appena rendendomi conto che si era fatto tardi e che il JFK airport non era certo piccolo come quello di Liverpool e che Michelle a breve, sarebbe atterrata. Pensai a lei, a suoi capelli morbidi e ondulati e ai suoi occhi tirati che scomparivano quasi quando rideva e mi venne da sorridere come un ebete, dimenticando un attimo la strada avanti a me.
Mi ripresi subito, quando imboccai lo svincolo per l’aeroporto entrando direttamente nel parcheggio sotterraneo, cercando il primo posto per lasciare lì il mio catorcio.
Chiusi tutto e scesi infilando il maglioncino e lasciandolo sbottonato sulla camicia. L’aeroporto era enorme, misi un mano intesta spostando appena il cappello alzandone la visiera come se quella mi impedisse di trovare Michelle poi sentii vibrare il cellulare. Era un suo messaggio ed era al bar.
Bene… cercai una cartina dell’aeroporto e in pochi minuti localizzai il bar dove si era seduta, che era la secondo piano, e mi affrettai a prendere le scale mobili. Iniziare a camminare davvero veloce, quasi a correre e in pochissimo tempo intravidi l’insegna del bar. Rallentai, ricominciando a camminare fino a scorgere dalla vetrina la sua chioma bionda di spalle, seduta al bancone a bere qualcosa.
Entrai nel bar e lei non si era ancora voltata e sorrisi, fiondandomi alle sue spalle e mettendole le mani avanti agli occhi Non mi hai nemmeno aspettato per ordinare la birra dissi avvicinando le labbra al suo orecchio. Lei si voltò di scatto e quando visi il suo viso, mi sentii leggermente emozionato, come se non la vedessi da tantissimo tempo. Mi saltò al collo e le mie braccia si allacciarono subito ai suoi fianchi, sollevandola appena da terra June… mi sei mancata piccola dissi di getto, stringendola a me. Presi poi il suo viso tra le mani, dandole un bacio sulle labbra, dischiudendole appena ritrovando finalmente il suo sapore. Volevo sapere ogni cosa di quel viaggio ma prima, volevo sapere di nuovo com’erano le sue labbra sulle mie.
 
Top
view post Posted on 13/5/2014, 16:24
Avatar


Group:
Administrator
Posts:
14,822
Location:
la Luna

Status:


Michelle


MY DRESSMY HOUSEMY PETS

Chiusi la rivista, controllai il telefono, controllai l'orologio e quando alzai la testa sentii due mani che mi coprivano gli occhi e sorrisi quando la voce di Jude mi parlò vicina vicina. Mi voltai verso di lui scendendo dallo sgabello per abbracciarlo lasciandomi subito avvolgere e sollevare appena da lui.
Non sapevo quanto avrei aspettato e la birra si sarebbe riscaldata. - mi giustificai facendogli gli occhi dolci lasciandomi stringere e baciare con tanta di quella dolcezza che mi sentii pervadere dalla serenità e al tempo stesso dalla voglia che non si staccasse più dalle mie labbra - Sì, a volte faccio questo effetto. - sussurrai con un sorriso forzatamente ironico, prendendo fiato un istante infilando le dita tra i capelli sulla sua nuca - Scherzavo, mi sei mancato anche tu. Al telefono non rendi bene come dal vivo. E non posso baciarti, al telefono. - conclusi attirandolo di nuovo per riprendere il discorso tra la mia bocca e la sua. Dal vivo era tutta un'altra cosa, decisamente molto molto meglio, sì. Dopo qualche istante riuscimmo a separarci abbastanza a lungo da decidere che potevamo continuare altrove, così, dopo avergli ceduto gli ultimi due sorsi di birra, prendemmo la mia valigia e ci incamminammo mano nella mano verso il parcheggio.
Allora, come sono andate le prove questa settimana? C'è qualche serata in programma? Mi manca un sacco sentirti cantare sai. Anche se ho portato il vostro cd a Taylor e ogni tanto vi ascoltavamo. Le piacete molto, d'altronde ha buon gusto in fatto di musica, e io mi sono fatta un gran film mentale su lei e Noah; se solo abitasse qui trovo che sarebbero super carini insieme. Ma ha già abbastanza turbe sentimentali là dove sta, perciò tutto ciò rimarrà solo un romanzo rosa nella mia testa. - conclusi sospirando divertita scorgendo la sua macchina all'orizzonte.
 
Web  Top
view post Posted on 14/5/2014, 11:01


Group:
Mod Globale
Posts:
2,510
Location:
dalla Route 66

Status:


JUDE

tumblr_mlj5vdcRqn1s60u5jo1_500


Bevvi gli ultimi sorsi della sua birra per finirla, poi presi con una mano la valigia congiungendo l’altra con la sua e uscimmo dal bar. Sai che sono un gran fan delle esibizioni live le dissi, riallacciandomi al suo discorso sull’insoddisfazione di sentirci solo al telefono.
Attraversammo nuovamente l’aeroporto conducendola verso l’uscita più vicina a dove avevo parcheggiato la mia auto ascoltando il suo racconto. Le prove vanno… a volte Steve e Noah passano più tempo a litigare su chi deve dare il tempo che a mettere insieme gli accordi ma, sono abbastanza soddisfatto. le raccontai brevemente facendole un riassunto veloce di come erano andate le cose al mio gruppo durante quella settimana. La tua amica ha buon gusto allora… le hai detto che stiamo per sfondare nell’universo della musica come rock band più forte degli ultimi cinque anni? continuai prendendola in giro, anche se un po’ ci sperai in quella previsione. Arrivammo alla macchina e con le chiavi aprii il portabagagli poggiandovi dentro la sua valigia richiudendolo subito dopo La tua amica con Noah? Ma lo sai che non ha un tetto sulla testa, vive come un vagabondo e spende i soldi dei concerti in alcol e droghe? Sei sicura di voler mettere la tua amica nelle sue mani dannate? E poi ti ricordo che lui ormai ha perso completamente la testa per Ginevra… credo che il suo ragazzo gli spezzerebbe volentieri le gambe se ascoltasse i suoi discorsi dissi divertito, romanzando completamente la vita di Noah, un normale ragazzo newyorkese che si costruiva storie per apparire più rock. Aprii le porte della macchina e ci infilammo dentro in pochi minuti Ce l’hai una sua foto? le chiesi e lei estrasse il cellulare dalla borsa, scorrendo con le dita sullo schermo. Mi porse il telefono e accostai il viso accanto a lei per vedere la foto Mmm, carina! Sai, ho un vero e proprio debole per le brune dagli occhi azzurri… perché non le dici di venire al nostro prossimo concerto? le dissi facendole l’occhiolino cercando di trattenere una risata ispirata dalla sua espressione. Mi avvicinai poi a lei, dandole un bacio sulla guancia sentendo di nuovo il suo profumo inondarmi le narici peccato che al momento io sia interessato a tutt’altro le sussurrai tra i capelli, accarezzandole la nuca con la mano e sorridendole.
Comunque potremmo far vedere la sua foto a Noah, anche se non mi ci vedo molto nel ruolo del Dott. Stranamore aggiunsi poi divertito, mettendo in moto la macchina e partendo.
 
Top
view post Posted on 14/5/2014, 11:51
Avatar


Group:
Administrator
Posts:
14,822
Location:
la Luna

Status:


Michelle


MY DRESSMY HOUSEMY PETS

Salimmo in macchina, alzando gli occhi al cielo con una sorriso ironico al suo abituale spot promozionale "Gli On a friday spaccheranno il mondo!".
Solo cinque anni? Hai abbassato la cresta per caso? - domandai divertita, lasciandolo poi sproloquiare sul povero Noah, definendolo alla stregua di un barbone tossico. Sapevo perfettamente che non era quel disgraziato che Jude voleva dipingere. Che fosse in fissa sulla dottoressa l'avevo vagamente intuito, ma quello era un problema marginale, vista l'inaccessibilità della donna in questione. Bastava solo trovargli qualcun'altro su cui indirizzare le sue fantasie.
Ehi, ragazzino! - brontolai appoggiandogli una mano sulla guancia per respingerlo fingendomi offesa dai suoi complimenti esagerati a Tay dopo che gli avevo mostrato la foto dal cellulare. Ovviamente se la stava ridendo sotto i baffi alla grande per quella provocazione e non perse tempo per tornare alla carica con il suo miglior numero da ruffiano, dandomi un bacio sulla guancia, soffermandosi per adularmi con parole dolci e una carezza che mi fece venire i brividi nella testa.
Mmm... - lo guardai socchiudendo gli occhi, indecisa se dargliela vinta o meno, dato che quel sorriso da finto ingenuo mi uccideva ogni volta - In realtà credo che sia meglio lasciare che le cose facciano il loro corso. Taylor ha già uno spasimante molto preso da lei e cui non vuole darla vinta, nonostante siano così belli insieme. Prima o poi capirà da sola cosa vuole fare. - conclusi tranquilla allungando una mano sulla sua coscia per accarezzarla in un gesto naturale mentre mi infilavo gli occhiali da sole guardando fuori dal finestrino.
Oggi hai tempo di stare un po' con me o hai da fare? Sto sognando la mia vasca da bagno da ore, e poi magari usciamo a mangiare qualcosa, o ordiniamo a domicilio. - proposi un po' di alternative, per capire cosa preferisse - Hai portato la chitarra? - chiesi infine, sperando che avesse voglia di farmi sentire qualcosa più tardi.
 
Web  Top
view post Posted on 14/5/2014, 23:12


Group:
Mod Globale
Posts:
2,510
Location:
dalla Route 66

Status:


JUDE

tumblr_inline_mstcnxy6261qz4rgp


Adoravo provocarla e vedere la sua reazione, anche perché la maggior parte delle volte adoravo ancora di più le sue risposte.
Mi voltavo di tanto in tanto per osservare il suo profilo mentre mi raccontava ancora della sua amica e di tutta una serie di storie che alla fine, finii per capire poco perdendomi tra i discorsi e la voglia di baciarla. Sentii poi la sua mano poggiarsi sulla mia gamba e senza staccare gli occhi dalla strada, poggiai la mia sulla sua a mia volta stringendole il dorso e accarezzandole il pollice con il mio.
Mmm, dovrò trovare un buco nella mia agenda. Sai, sto per diventare famoso e non so se potrò concedermi a te così spesso sai continuai a prenderla in giro, stringendo la mia mano sulla sua portandole entrambe sul cambio dell’auto per cambiare marcia. Mi libererò solo ad una condizione… fare spazio anche per me nella tua vasca le proposi avvicinandomi al suo viso un attimo, senza perdere di vista la strada continuando a guidare sull’autostrada. Ma no, restiamo a casa… bagno, cena e chitarra-ovviamente è qui con me- e al massimo, ce ne usciamo stasera dopo cena per una birra. Se ti va chiamo Steve e Caroline oppure restiamo a fare la muffa a casa le dissi tranquillo, proponendole un ottimo programma a parer mio. Imboccai l’uscita per NY svoltando poi verso Manhattan accelerando un po’. Non vedevo l’ora di arrivare a casa sua e mandare a fanculo valigie e tutto il resto e concentrarmi soltanto su di lei, lei e ancora lei.
Ma se tipo rimandi il bagno e ti dedichi a me per una buona mezz’ora facendoti perdonare il fatto che mi hai abbandonato per un’intera settimana, come la vedi? le dissi senza pensarci troppo, voltandomi verso di lei con un sorriso sornione.
 
Top
view post Posted on 14/5/2014, 23:35
Avatar


Group:
Administrator
Posts:
14,822
Location:
la Luna

Status:


Michelle


MY DRESSMY HOUSEMY PETS

Non si stancava proprio mai di sognare ad occhi aperti il giorno in cui tutto il suo tempo sarebbe stato occupato dalla musica, cantare, suonare e girare per il mondo facendolo. Dal canto mio glielo auguravo, ma, al tempo stesso, cercavo di godermi il più possibile il tempo che passavamo insieme, perché c'era ed era adesso, poi chissà... Lo lasciai parlare, e tenere la mia mano nella sua.
Ragionai sulle sue proposte, sullo stare a casa, e io adoravo fare la pantofolaia e spaparanzarci sul divano mentre mi suonava qualcosa, perciò mi attirava molto, oppure uscire dopo cena con Steve e la sua ragazza, che erano senz'altro una piacevolissima compagnia, per quanto io fossi chiusa ci chiacchieravo bene.
Non lo so Jude, mangiamo a casa e poi vediamo. Magari vado in letargo prima del tempo e non ho neanche la forze di infilarmi le scarpe ai piedi. - gli feci notare sapendo che stavo accumulando stanchezza - La vedo che al bagno non ci rinuncio, scordatelo. - dissi categorica, ammirando il suo sguardo deluso, quando mi chiese di posticiparlo a dopo le coccole. Probabilmente con quei dannati stivali texani avevo due cotolette al posto dei piedi, non doveva essere un bello spettacolo. Erano fichissimi ed ero soddisfatta del mio acquisto, ma non erano proprio adatti per viaggiare, meglio le sneakers - Però ti propongo un compromesso: la tua idea di prima non mi dispiace, potremmo stringerci un po' e farti entrare con me nella vasca. Coccole e relax tutto in un unico pacchetto. - gli sorrisi dolcemente per farmi perdonare la durezza di un istante prima. Con ottime probabilità le sue gambe sarebbero uscite fuori per metà, vista la statura. Avvistai Manhattan all'orizzonte, mentre il sole lentamente calava dietro i grattacieli.


continua a casa di Michelle

Edited by anyaccia - 21/5/2014, 23:24
 
Web  Top
6 replies since 7/5/2014, 20:44   98 views
  Share