MalandrineCheck GDR - Do Something!

Multichrome Cafè

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view post Posted on 5/3/2014, 12:11
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segue da Casa di Elize

Elize


Dopo poco Eric tornò, e capii che erano due le persone a cui il cane dava retta spontaneamente, il che mi fece capire l'entità del loro legame. Non erano solo amici, erano famiglia.
Wow, non ho mai visto nessuno fare parkour prima! Un giorno me lo dovrai far vedere. - dissi a Eric incuriosita da questa novità.
Una palestra, un piscina...sarebbe stato stupendo averle nel proprio palazzo...Ormai non faceva più tanto freddo, dovevo cominciare seriamente a pensare di rimettermi la tuta e trovare un posto dove fare un po' di attività fisica, in attesa che Stefan costruisse un posto lì al complesso.
Da quando sono a New York non sono ancora andata a correre, ora che ci penso, né a nuotare. - riflettei ad alta voce rivolgendomi a Gin che stava già pontificando sulla moltitudine di comfort che avrebbe desiderato per sé. Ogni volta che tirava in ballo quella sua fissa del sumo mi faceva morire dal ridere - Una spa! - ripetei alla sua ultima proposta, sorridendole a trentadue denti di rimando - Con un massaggiatore figo possibilmente. - aggiunsi scherzando, anche se ero più che certa che lei l'avrebbe voluto sul serio. Lei poi si mise a parlare in medichese della spalla di Eric e li guardai vagamente allarmata quando seppi che Eric si era lussato la spalla 13 volte in tutto. Non potevo immaginare il dolore che si provava, anche se da piccola mi ero rotta un braccio cadendo da cavallo e avevo scoperto quanto fosse insopportabile portare il gesso.
Ci incamminammo verso la strada in cerca di un posto dove andare a pranzo e tentai di ignorare gli sguardi "da Gin" che Gin lanciava in direzione mia e di Eric, concentrandomi sulla scelta del posto, sorridendo di più quando si mise davanti a noi per farci una foto, e scoppiando a ridere quando urtò un tale raccontandogli, come sempre faceva, tutti i fatti suoi. Quello la guardò pensando forse che fosse un po' pazza e se ne andò con un sorriso tirato.
Hai proprio ragione schianto, sono tutti degli orsi questi newyorkesi. - mi prese a braccetto iniziando a progettare un incontro amoroso per Satchmond e infine arrivammo all'incrocio dove propose la scelta di due locali.
Multichrome Cafè.
Lessi l'insegna del secondo posto ad alta voce. Sembrava fatto apposta per me - Beh se ci è stato consigliato da Lucas direi che possiamo provarlo, e poi guardate, è troppo carino! - mi avvicinai col viso alla vetrata per sbirciare dentro e mi brillarono gli occhi quando vidi tutti quei colori e quell'arredamento grazioso. L'altro posto era molto bello, elegante e sobrio, e molto beige. Probabilmente era adatto a un pranzo di lavoro e a discorsi fatti a bassa voce per non disturbare.
Io voto per questo. - annunciai alzando la mano voltandomi verso il gruppetto - Guardate, può entrare anche Satchmond. - indicai un piccolo cartello sulla porta d'ingresso con il disegno di un cane e la scritta "Io qui sono il benvenuto!". Rimasi in attesa che anche i ragazzi approvassero e cominciai a pensare a cosa mangiare di buono. Dopo tutti quei dolci un po' di cibo sano ci voleva.
 
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ladywolfe
view post Posted on 25/3/2014, 00:11




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Vorrei farvi notare che parla come una donna vissuta, ormai sugli 80 anni che giudica i ragazzini. Commentai divertito mettendomi una mano in tasca per scoprire, come sospettavo, che il telefono che aveva in mano e con cui stava cercando di scattare una foto era il mio.
Ignorai la cosa e guardai Elize, Quando vuoi basta che me lo dici il giorno prima e vieni a correre con me, io faccio il giro dell’isolato, o Central Park, da oggi in poi viene anche questa palla di lardo. Dissi indicando Sach, abbassandomi appena per accarezzargli la fronte. E se hai bisogno della palestra non fare complimenti, sali in casa e usa gli attrezzi, anche se non ci sono. Eric anche per te vale lo stesso. Dissi, anche se il suo sguardo diceva chiaramente che il mio permesso era completamente inutile, lo avrebbe fatto comunque.
Sospirai e guardai i ristoranti, era chiaro quale volessi scegliere, ed Eric aveva già fatto un passo verso la mia stessa scelta, perché adorava la carne più di qualsiasi altra cosa al mondo, lo bloccai con una mano sulla spalla quando vidi Elize andare verso l’altro. Sacrificati per una volta, fai il gentiluomo. Commentai camminando verso quell’esplosione di colori nella quale solo il mio amore per Ginevra era in grado di trascinarmi.
Pesce e arcobaleni siano. Decretai entrando per venir accolto da un uomo ben vestito, raffinato e sobrio per quel locale arredato in modo leggermente eccentrico, le divise prive di vita dei camerieri, seppur bianche candide, mettevano in risalto i colori della stanza. Feci cenno verso di noi, per indicare quanti fossimo, e lo seguii fino ad un tavolo apparecchiato impeccabilmente. Sfilai la giacca poggiandola sulla sedia, vedendo Eric fare lo stesso e mi preoccupai di far accomodare Ginevra, spostandole la sedia senza far rumore, Eric, da classico copione, fece lo stesso con Elize e le sorrise. Vado a lavarmi le mani, aspetta me per il vino. Dissi a Ginevra abbassandomi per lasciarle un lieve bacio sulla guancia. Feci cenno a Eric di seguirmi e lo guardai mentre insaponavo le mani.
Elize... niente eh? Provai a domandare, era bella, dolce, intelligente e simpatica. Senti, domani rivedo Vittoria, ok? Lo sai, adesso posso, voglio... senti mi è sempre piaciuta e ora è finalmente libera e magari cerca pure qualcuno, voglio solo rivederla. Disse e sospirai. Senti, Vittoria è... particolare e Jay... solo, stacci attento ok? Si merita veramente di essere felice, quindi vedi almeno di non fare il cazzone.
 
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ladywolfe
view post Posted on 20/4/2014, 11:20




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Alzai gli occhi al cielo. Dopo cinque anni secondo mando tutto a puttane? Domandai come se fossi offeso anche dal solo pensiero, ben consapevole che, effettivamente, era completamente da me riuscire a mandare all’aria quella che poteva benissimo essere una relazione con la probabile donna della mia vita, perché non avevo mai avuto una cotta così lunga nel corso degli anni, nemmeno Londra me l’aveva fatta dimenticare.
Sospirai vedendolo scuotere la testa per poi annuire fortemente, lo mandai al diavolo con un gesto uscendo dal bagno per tornare al tavolo e sedermi di fronte a Elize, Stefan fece lo stesso di fronte a Ginevra prendendo in mano la carta dei vini e indicandomene uno, annuii, era lui l’esperto, non mi sarei intromesso. Lo vidi passare il menù a Ginevra indicandogli con il dito la riga da lui scelta, Questo dovrebbe piacerti molto, è tipo quello dell’altra sera, più buono. Aggiunse mentre io mi concentravo sul posizionare il tovagliolo sulle gambe.
Mi guarda intorno cercando di dare un senso a tutto quel colore messo insieme, non stonava, ma preferivo di gran lunga la carne al pesce. Non sembra male questo posto, finché non arrivano gli unicorni almeno. Commentai per poi prendere il menù che un cameriere ci stava porgendo, fortunatamente era arrivato dopo il mio commento sugli unicorni. Sorrisi e lo guardai appena. Stef offri tu? Quando mi hai detto che il tuo fondo fiduciario era come se fosse il mio ho preso la cosa alla lettera. Commentai chiudendolo, avevo già scelto cosa ordinare.
Guardai Ginevra, era esuberante, sprizzava energia, stavo per chiederle qualcosa, ma rinunciai in partenza e concentrai la mia attenzione su Elize, sembrava sicuramente una ragazza più dolce e controllata, di Ginevra avevo paura, da quanto avevo capito con Stefan poteva iniziare a parlare per ore senza smettere e poco prima ne avevo avuto la conferma quindi avrei evitato volentieri.
Elize, non sei di New York vero? Domandai così, avendo sentito l’accento diverso. Come l’hai conosciuto quest’essere? Domandai riferendomi...probabilmente a Stefan.

 
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<Vi>
view post Posted on 28/4/2014, 23:24




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Elize non diede possibilità di scelta agli altri affacciandosi alla vetrata per poi entrare. Guardai Stefan con un sorrisino che la diceva lunga alzando le spalle. Stavo per farlo io se non mi avesse anticipato, adoravo quel posto, era una ventata di vita ho bisogno di una dose di colore, sempre circondata da quei colori cupi, grazie dissi a Stefan mentre mi faceva sedere tutto nero e acciaio mi lamentai in tono canzonatorio prendendolo in giro.
Sorrisi ad Elize mentre Eric faceva la stessa cosa per poi scomparire in bagno insieme. Mi sistemai il tovagliolo sulle gambe guardando la gnocca davanti a me non dovremmo essere noi a fare quella cosa? dissi indicando con l’indice dietro di me in direzione del bagno lo spettegolare mentre ci si sistema il trucco, il tenersi la borsa per fare le posizioni di yoga per non toccare la tazza e mentre si lavano le mani stando tre ore sull’aria calda? tirai fuori il disinfettante dalla borsa e lo posai sul tavolo, dopo averne preso un po’, per farlo usare anche a lei.
comunque dalle foto sembrava più sfigatello ,aveva dei capelli che facevano invidia ad un riportino, gli avran fatto bene gli infusi di tea, magari puoi farti insegnare qualche tecnica finsi di non alludere mentre il cameriere portava l’acqua versandola ad entrambe.
Quando tornarono mi ritrovai a fissare Stefan, felice del fatto che non aveva fatto il lussuoso uomo tipico della situazione quando scelgono un vino, prendendomi in considerazione nella scelta. Annuii dicendo ad Elize di fidarsi, era davvero buono, e costoso, tanto avrebbe offerto Stefan come sempre.
Guardai sbalordita Eric quando disse la stessa cosa che avevo appena pensato ah, il tuo fondo, il suo fondo, a me ed Elize non regali neanche un Hermes, ma bravo, bell’amico- amante che sei, complimenti, ringrazia solo che non ci sono partite dei NYG a breve mi feci vedere profondamente offesa mentre Eric farfugliava con Elize. Nonostante tutti conoscevano la regola di cercare di star simpatico alla ragazza del tuo migliore amico per non litigare a vita, Eric mi stava ignorando palesemente e per quanto era un bene per Elize, il mio delirio da piedistallo ne risentiva. Guardai di nuovo Stefan e poi Sach inerme a terra posso portare un defibrillatore a casa, non credo possa smuoverlo ma magari vediamo se è vivo, che dici? .
Arricciai il naso all’uomo davanti a me alzando gli occhi al cielo velocemente mentre il cameriere arrivò prendendo le ordinazioni io.. il tuo piatto preferito del menù dissi per ultima. Mi guardò perplesso per poi filarsela. lo faccio spesso, tanto non c’è niente che non mangio e se non mi piace…. Mangia Stefan sorrisi a trentadue denti sollevando lo sguardo verso il soffitto, mettendomi comoda sulla sedia morbida quanti scenari fatati hanno distrutto per arredare lassù secondo voi?
 
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view post Posted on 29/4/2014, 11:21
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Elize


MY DRESSMY HOUSE

Ok, le facce e i commenti dei ragazzi la dicevano lunga sul parere che avevano sull'arredamento di quel posto, ma erano troppo educati e troppo gentiluomini per mettersi contro me e Ginevra, soprattutto forse avevano paura di mettersi contro Ginevra, l'avrei avuta anch'io.
Il cameriere ci condusse al tavolo lasciandoci i menù e Stefan ed Eric spostarono la sedia per me e schianto aiutandoci a sedere. Guardai Eric con un sorriso sorpreso, ringraziandolo, poi mentre ci accomodavamo loro due andarono al bagno, lasciandoci per qualche minuto con Sachmo.
Mi stavo chiedendo la stessa cosa. Si vede che devono dirsi qualcosa di segretissimo che noi non possiamo sentire. - azzardai divertita a proposito dell'andare in bagno in coppia. Da buon medico aggirò il problema appoggiando sul tavolo un flaconcino di gel disinfettante di cui approfittai volentieri, ascoltando i suoi commenti su Eric - Santo cielo, non lo diresti mai a vederlo così, i capelli sono ok, e direi anche il resto. Ed è inutile che fai finta di non alludere. - le pizzicai piano il braccio e scoppiammo a ridere entrambe, vedendoli tornare al tavolo e accomodarsi cercando di scegliere il vino. Seguì una discussione sulla generosità di Stefan e si regali che Gin avrebbe voluto per sé.
Io mi accontento volentieri di condividere la tua palestra, davvero. - gli dissi riferendomi alla sua gentilissima proposta di prima, facendo spallucce con un sorriso, voltandomi poi verso Eric che mi aveva chiesto di dove fossi, ridacchiando per la definizione "essere", anche se ero propensa a credere che si riferisse a Stefan, dato che aveva appena conosciuto Ginevra.
No, sono di Vancouver, vivo qui da poco. Cercavo casa e, tramite un'amica comune, che lavora in ospedale con lei - spiegai indicando la folle donna che mi stava di fronte, intenta a raccontare chissà cosa a Stef - Ho avuto il contatto di Stefan. Quindi è il mio padrone di casa, ed è una delle persone più adorabili che conosca, ma suppongo tu lo sappia meglio di me. E poi è nato l'amore, platonico si intende, con Schianto...Gin. Tutto qui ecco. Tu invece, sei qui per restarci, o prevedi di tornare a Seattle? - domandai sorridendo tranquilla, vedendo poi arrivare il cameriere che veniva a prendere le ordinazioni. Mi fidai di loro per il vino, chiesi anche dell'acqua e scelsi il mio piatto - Prendo l'insalata mista di polpo, grazie.
Uhm, potrei anche valutare di appendere degli affari simili in casa...sto scherzando! Niente mondo fatato in casa Montgomery. - tranquillizzai Stefan che per un istante aveva lasciato trapelare uno sguardo preoccupato, tornando poi ad Eric - Ho una leggera fissa per i colori, le scale cromatiche, gli abbinamenti... deformazione professionale, forse.
 
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ladywolfe
view post Posted on 20/5/2014, 09:18




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No, decisamente no, mi fermo a New York più tempo possibile. Ho lavorato due anni a Londra per potermi aggiudicare la posizione che occupo adesso qui e non ho intenzione di andarmene, anche perché nessun padrone di casa mi costruirebbe un appartamento completamente su misura e mi lascerebbe occuparlo in modo del tutto gratuito. Ammisi tranquillamente dopo aver ordinato il mio pasto, sotto gli occhi stupiti delle ragazze, non mi conoscevano abbastanza da essere abituate alla mia capacità di mangiare.
Inoltre a New York c’era Vittoria, e avevo tutta l’intenzione di rivederla. Nel corso degli anni avevo visto qualche sua foto, ci eravamo sentiti per Natale e compleanni, ed era sempre rimasta bellissima e ci aveva messo mezzo secondo per colpirmi, era la prima volta che la vedevo single, non avevo la minima intenzione di lasciar perdere la cosa, anche se questa cosa non mi sembrava il caso di dirla ad alta voce.
Guardai Ginevra e Stefan chiacchierare tranquillamente, notando che la ragazza guardare dalla mia parte. Sembrava esuberante, mi ricordava Smooky.
Di cosa ti occupi? Domandai ad Elize bevendo poi un sorso d’acqua.
Posso sempre mangiare io. Dissi guardando Ginevra. Se non ti piace intendo. Guardai Stefan e la sua espressione da “contieniti” ma la ignorai palesemente e puntai la mia attenzione al cameriere appena uscito dalla cucina carico di piatti. Buon appetito ragazzi. Dissi semplicemente spostando il tovagliolo sulle gambe.
Stefan cosa mangia Sach? Qui portano da mangiare anche al cane? Domandai. Ormai non mi stupivo più di niente, ero abbastanza convinto che tutte le stranezze viste a Londra non sarebbero state niente in confronto a quelle che avrei visto nella grande mela.

 
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ladywolfe
view post Posted on 28/5/2014, 11:17




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Amore mio bellissimo, dolcissimo, stupendo. Ti prego, non la prossima partita. Ti prego. Dissi allungando la mano per prendere la sua, sopra il tavolo. La compriamo l’Hermes. E cerco di far aggiungere livelli al GinGinDoc. Ok? Domandai iniziando a giocherellare con le unghie della sua mano, senza farci troppo caso, anche se le portava cortissime per poter operare.
Sospirai dopo aver sentito l’ordine di Eric, era completamente senza fondo. Contieniti. Commentai. Il piatto di Ginevra è il mio. Affermai.
Allungai lo sguardo verso Sach, sonnecchiava al lato del tavolo. Vedrai come si sveglia appena arriva il cibo, tranquilla.
Elize e Eric parlavano tranquillamente e notai Ginevra che li guardava. Presi il telefono e le inviai un messaggio, tanto era già concentrata sul cellulare, ed io notai un nuovo gruppo WA. Be nice Scrissi ed inviai a Gin. Poco dopo Elize fece lo stesso col suo e io inviai una foto del luogo in cui ero costretto ai ragazzi. Troppi, troppi scenari uccisi, le fate e i leprecauni, insieme a unicorni e arcobaleni verranno qui fuori con una petizione firmata e il sindacato delle creature fatate per riavere le loro case, ne sono sicuro. Commentai per poi vedere i piatti uscire dalla cucina e arrivare dritti sul nostro tavolo, insieme al vino che era perfetto.
Beh buon appetito e no, Eric, non lo trovi da nessuna parte uno che ti ci da anche la macchina insieme alla casa. Tra l’altro stai per diventare zio e devi necessariamente stare vicino a tua nipote. Commentai pensando che finalmente il giorno seguente avremmo visto, dopo un’infinità di tempo di attesa, la nostra prima nipote. Persino Lexi sembra in fermento per Sun. Commentai iniziando a tagliare il pesce dell’antipasto. Sun è la figlia di Jenny, che Ginevra dovrà far partorire. Spiegai a Elize.
Aperta parentesi, volete del gossip maschile o siete già aggiornate dalla parte femminile?

 
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<Vi>
view post Posted on 28/5/2014, 21:23




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Quando mi sentii nominare senza sapere se in bene o male li guardai sorridendo per poi sentire il resto della frase. Alzai gli occhi al cielo sollevando le spalle mmmh platonico, da quando ci nascondiamo? scherzai facendo una piccola linguaccia. Guardai Stefan girando completamente la stesa a mo di meco… per poi tornare ad ascoltare Eric. Perché ovviamente Stefan oltre ad essere bellissimo, avere un pgs agile, soldi a palate, soldi a palate e… soldi a palate doveva anche avere amici e sorella da farti chiudere in uno stanzino a piangere, o almeno è quello che la gente che non si piace farebbe, credo.
In quel tavolo nessuno poteva di certo lamentarsi.
Quando Eric si propose ingordamente affinai lo sguardo prendendo il bordo del piatto con entrambe le mani portandolo a me mmmia carne mi finsi feroce. Dopo Lucas ero sicura nessuno sapesse mangiare così tanto, poi ho conosciuto Stefan e lì ero convinta al cento per cento ma… ma che roba era quell’armadio? Mancava mangiasse un tavolo con al posto del sale qualche decorazione appesa. Guardai Stefan corrugando la fronte no il piatto di Ginevra è di Ginevra, al massimo di Lucas o di Gnocca mi difesi contro i due voraci seduti. Guardai il telefono leggendo il messaggio as always sorrisi guardando di nuovo WA ma stavolta il gruppo delle ragazze per poi tornare a Stefan aggiungendo un meow .
Partì il discorso Jenny e, senza volerlo, quando fui chiamata in causa perché l’avrei dovuta aprire in due per far uscire un bambino, alzai il coltello sorridendo all’idea disgustata di Stefan.
Spalancai la bocca sentendo l’uomo accanto a me spettegolare e guardai Sach ma lo senti? Ma… dove sono i cari vecchi uomini d’affari di un tempo tutti bilanci, tasse e stempiature da stress? mi lamentai sbuffando alla Lexi che possa interessarti so che Lucas ha battezzato luoghi di casa che neanche conoscevamo lo stuzzicai non sapendo neanche io cosa e dove fosse successo ma sinceramente non ero una che si faceva problemi con il mio migliore amico mentre immaginavo già Stefan sbiancare con il telefono pronto a chiamare la disinfestazione e i ghostbusters.
Mi godetti un istante la sua espressione mangiando il mio conteso piatto mentre Eric non mi si filava palesemente. Li ascoltai un po’ parlare finchè non finii il piatto e guardai Eric con la mia grazia e innata modalità di mettere in imbarazzo le persone però tutti sapevano che mi risultava difficile contenermi quando mi sentivo non amata da tutti perché mi odi? tirai fuori dalla borsa l’agenda allora io domani lavoro, si certo faccio partorire Jenny, dopo domani no ma tanto Stefan farà casa all’ospedale, dopo domani lavoro la mattina quindi è tutto tuo fino al pomeriggio, la settimana prossima ho due giorni filati e oggi sono reperibile quindi se ci mettiamo d’accordo possiamo farla funzionare che dici? dissi facendo click alla penna per far uscire la punta e prendere eventuali appunti.


 
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view post Posted on 29/5/2014, 23:00
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Elize

Sono una grafica pubblicitaria. - spiegai brevemente ad Eric quando mi chiese di cosa mi occupassi, venendo poi attirata dai discorsi di Ginevra una volta che ci servirono le nostre portate e lei si protese con fare protettivo sulla sua - Grazie tesoro, mi fai sentire importante. - le dissi fingendo eccessiva commozione quando mi menzionò tra i pochi eletti aventi diritto ad attingere dal suo piatto. Stefan nel frattempo ci spiegò che il giorno dopo lui ed Eric sarebbero diventati zii - La figlia di Mark Beach, giusto? Ricordo che me ne avevi parlato quando ci siamo conosciuti. - gli chiesi conferma vedendolo annuire. Poi ci rendemmo conto che non solo io e Ginevra avevamo messaggiato, ma anche lui probabilmente, coi ragazzi. Mi misi a ridere al commento di Schianto sugli argomenti di conversazione che un uomo d'affari avrebbe dovuto avere, soprattutto perché non avevo idea di cosa Lucas avesse scritto a Stefan, ma dubitavo che fosse entrato nel dettaglio così tanto - Sembra che il post pigiama party abbia avuto dei risvolti a dir poco a luci rosse, tranne che per noi ovviamente. Ottima questa insalata! - commentai divertita mangiando il mio polpo e guardando Eric sorridendo amichevolmente sperando che non si lasciasse intimidire dai discorsi astrusi di Gin. Ci impiegai anch'io un po' a capire di cosa stesse parlando - Ricordati che devi ritagliarti anche del tempo per bonificare casa tua dopo la sex marathon dei nostri amici. - le ricordai masticando e indicandola con la forchetta - Normalmente ti aiuterei, ma questo lavoro sporco è un po' troppo sporco anche per me. - le feci notare, sentendo nuovamente vibrare il telefono. Cercai di non essere troppo plateale mentre leggevo il messaggio e guardando Gin negli occhi mimai lentamente il nome di Alex per farle capire che anche lei aveva scritto, parlando poi a Stefan.
Sarei proprio curiosa di sapere cosa vi state raccontando tu e quegli altri tre maschi. A noi purtroppo manca una testimonianza, Lily non sta dando segni di vita. Il che può voler dire diverse cose. O sono ancora troppo impegnati per aver tempo di mandare messaggi, o hanno già finito e dormono, o non hanno fatto niente...mmm...Mi sa che dovrò fare un salto il libreria dalla biondina più tardi. - riflettei quasi tra me e me affilando lo sguardo.
 
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ladywolfe
view post Posted on 30/5/2014, 13:46




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Lucas non c’è e ad Elize sono sicuro che basterà il suo, nessuno qui vuole toglierti il piatto dalle mani, noi ci litigheremo gli avanzi. Commentai allungando la mano sul suo piatto per portarlo lentamente al suo posto, in modo che potesse mangiare.
Iniziammo tutti e dovevo ammettere che il cibo era davvero buono. Sarà che c’è qualcosa di incantato in cucina, ma il cibo è ottimo. Decretai per poi sentire cosa avevano da dirsi riguardante la mattinata post-pigiama party.
E’ stato a letto con Lily, Chris invece, che è stato con Alex, ma tanto lo sapete perché ti ho vista che mimavi il suo nome - Dissi indicando con la forchetta Elize - Non ci crede, perché, da quanto ho capito, Lily non è voluta stare con lui e invece è stata con Butch e Chris, malgrado abbia appena inaugurato il nuovo appartamento di Alex, gli rode. Spiegai prima di sentire quello che aveva da dire Ginevra riguardo Lucas.
Posai lentamente coltello e forchetta sul piatto spingendolo appena avanti. Mi è passata la fame. Dissi semplicemente.
Chiamo il servizio di disinfestazione e quando lo vedo gli spacco la faccia, stamattina gli ho dato la chiave di un appartamento nuovo. NUOVO. Completamente arredato e pieno di tutti i confort, per quale motivo doveva andare nel tuo? Mi fa schifo. Dissi riprendendo in mano la forchetta per un istante muovendo con la punta un gambero nel piatto, quel pesce mi faceva pensare a tutt’altro. Lasciai perdere e diedi una gomitata a Eric indicandogli il mio piatto. Non se lo fece ripetere due volte.
Oh, alla fine lo fai anche tu no? Non credo che voi due stiate aspettando il matrimonio quindi... rassegnati, non fare il coglione. Non ti ha lanciato escrementi di cavallo nel letto. Perdonate la franchezza. Disse. Mi ripresi il piatto. Piuttosto che darlo a te lo do a Sach.
Poi Ginevra, dopo aver risposto al mio messaggio, scoppiò nell’organizzazione dei nostri orari.
Rimasi un attimo interdetto e la guardai seriamente non capendo dove volesse andare a parare. Ma che... Provai a dire e poi la vidi tirare fuori l’agenda, guardai Eric che non sapeva di cosa stesse parlando.
Credo... di aver capito. Lei è convinta che tu sia geloso di noi, per questo non le parli, quindi sta dicendo che potete dividervi il vostro giocattolino, che sarei io, facendo i turni come se io non fossi presente. Spiegai intervallando gli sguardi tra entrambi.
Facciamo basta?

 
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ladywolfe
view post Posted on 2/6/2014, 13:28




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Non avevo la più pallida idea di chi stessero nominando, l’unico nome che mi tornò in mente fu Chris, che se non erravo era quello che ci aveva provato spudoratamente da ubriaco con Ginevra. Tu e Christopher siete amici? Domandai azzannando la forchetta con il cibo.
Lucas, che doveva essere l’amico di Ginevra, mi ci sarebbe voluto un cartellone con nomi, foto e ruoli da appendere in casa prima di ricordarmi tutte quelle persone, era stato con qualcuna nell’appartamento di Ginevra e Stefan stava contenendo il vomito.
Provai a prendere il piatto che mi aveva offerto ma non feci in tempo a parlare che quel gambero che avevo preso era finito in bocca a Sach che guardava Stefan, e più che altro il cibo, come...come Stefan guardava Ginevra.
Non per tirare troppo la corda no, ma non è il primo che tr... che sc... che ha un rapporto intimo in qualche luogo che “ti appartiene” e metto le virgolette perché lei paga l’affitto quindi di base è casa sua. Commentai allungando la forchetta e prendendo un paio di gamberi, mangiandoli prima che avesse la possibilità di fare qualcosa a riguardo.
Poi Ginevra saltò fuori con commenti di cui non capivo l’esatta provenienza. Quella donna era pa...rticolare.
Scusa? Domandai visivamente confuso prima che Stefan prendesse la parola e spiegò il ragionamento che, probabilmente, era avvenuto nella testa di Ginevra e non si era presa il disturbo di renderci partecipi.
Non sono geloso. Dissi semplicemente guardando Stefan. Non capisco cosa te lo faccia pensare. Aggiunsi guardando Ginevra.
A malapena la conoscevo dal vivo, voglio dire, avevo sentito parlare di lei da Stefan fin quasi allo sfinimento ma l’avevo vista per la prima volta mezz’ora prima, quando mi era saltata addosso come se ci conoscessimo da secoli. Nemmeno Smooky era stata così esuberante il primo giorno.
Senti io... non ti conosco ok? Nel senso... Cercai di essere gentile, di sfoderare il mio lato diplomatico, che non era proprio il mio forte fuori dall’ambito lavorativo. A parte Stefan che parla di te in maniera soffocante io e te non ci conosciamo per ora, lo faremo in futuro, suppongo, a meno che tu non abbia intenzione di mollarlo e non dico che faresti male, perché questo scempio non vuole darmi nemmeno un gambero, tanto lui non ti molla, comunque, con calma. Io... sono una persona lenta per certe cose.

 
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<Vi>
view post Posted on 4/8/2014, 19:09




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Guardai Elize corrugando la fronte sente la sua frase sulla disinfestazione di casa scusa ero un attimo sovrappensiero all’idea di Mark feci un sospiro sommesso mangiando per poi guardarla perfch.. inghiottii continando è troppo pigro per battezzare casa, e poi insomma è Lucas mica mi schifo per non parlare del fatto che Stefan starà gia passando in rassegna le etichette dei detersivi più acidi da usare o il mobile più adatto da mettere in sostituzione, sai ti ci vedrei come arredatori di interni se vai fallito o meglio se riesco ad appropriarmi di tutti e quattro, cinque finii il discorso guardando lui con quel sorriso di lato che lui odiava.
Alzai gli occhi al cielo alla sua esagerata reazione mangiando con tutta tranquillità mentre andava oltre con la fantasia per poi sgranare gli occhi e quasi strozzarmi mentre Eric la pensava come me.
Lo guardai con tanta stima negli occhi. Era quella leva di completo relax in tutto di cui Stefan necessitava per non diventare più rigido del legno.
ritorni a starmi tanto tanto simpatico dissi poggiando il gomito sul tavolo ed indicandolo con la punta della forchetta.
Ripensai al discorso gelosia e sorrisi tra me e me mentre prima avevo risposto alzando le spalle ora trovavo la cosa divertente.
Appoggiai la guancia sulla mano chiusa a pugno sorridendo e ribattendo con un semplice ok non molto da me ma Stefan lo conosceva e se aveva detto quelle cose significava solo che aveva interpretato il pensiero di entrambi.
Finii il mio piatto tra battutine con Elize e risposte alle altre ragazze sul telefono.
Lessi un messaggio di Car e controllai Instagram vedendomi fotografata nel posto in cui mi trovavo. Mi guardai in giro vedendo tutti e nessuno. NY non era esattamente il posto più affabile per rintracciare qualcuno tra la folla.
Diedi il telefono a Stefan, in realtà infastidiva più lui di me ma sapevo che avrebbe voluto vederla.
Mi avvicinai ad Elize tira più in fuori le tette che la foto non ti rende giustizia le dissi facendole l’occhiolino.
Secondo la routine a breve sarebbero arrivati fotografi pronti per un qualche scandalo 50 dollari che l’articolo riguarderà il fatto che io e Stefan ce la facciamo con una coppia di scambisti, voi due o che il bentornato a NY per Eric è l’amica della ragazza di Stefan, tranquilla troveranno il tuo nome ancor prima di pensare di pubblicare l’articolomiportailmenùdeidolci? chiesi portandomi di poco all’indietro con la schiena al ragazzo che stava passando.
dovrei andare in giro con il cappellino dell’ospedale così faccio pubblicità e fanno qualche donazione, oppure mi aumentano lo stipendio farneticai tra me e me maggiormente.
Qual è stata la vostro foto più imbarazzante sui giornali? chiesi ai due curiosa guardando poi Elize arricciando il naso.

 
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view post Posted on 3/9/2014, 00:17
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Elize


MY DRESSMY HOUSE
Stefan confermò i miei più torbidi sospetti riguardo Lily, a quanto pareva i ragazzi si erano aggiornati molto di recente. Era abbastanza sorprendente, così come il fatto che avesse respinto Chris, ma comunque mi faceva piacere per lei. D'altro canto lui e Alex se la stavano ancora spassando in quel momento. Mi concentrai sul delizioso piatto che avevo davanti, la conversazione con Eric e le frecciatine a sfondo sessuale che lanciava a Stefan. Mi appoggiai col mento alla mano ridacchiando tra un boccone e l'altro osservandoli ingaggiare una piccola lotta di forchette e piatti sottratti, seguendo poi l'approccio di Eric, così schietto, con Ginevra. Le sue reazioni mi facevano sempre sorridere, ma la cosa bella era che quei due stavano cominciando a capirsi, in qualche modo, perciò sospettavo che ben presto avrebbero fatto comunella.
Quando terminammo ognuno il nostro piatto, e il cameriere venne a portarli via, poi mentre scrivevo una risposta sul cellulare, Schianto mi si avvicinò.
Quale foto? E quali tette? - mi guardai il petto cercando di capire quanto si abbassava lo scollo della maglietta, ma lasciai perdere subito alla parola "scambisti" - Sì ecco, il menù dei dolci mi sembra la cosa migliore in questo momento. Gin, dolcezza, per quanto difficile ti riesca crederlo, io non sono mai finita su nessun tabloid. Non tutte le ragazze frequentano una celebrità locale. - spiegai divertita prendendo la lista dei dolci - Per me una creme brulee grazie. - sorrisi al cameriere aspettando che anche gli altri scegliessero eventualmente, rendendomi conto che presto avrei dovuto farmi una bella serie di analisi del sangue per escludere un principio di diabete - Pensi che dovrei avvisare il mio capo del fatto che potrebbe trovarmi sulle pagine del gossip domattina? O posso aspettare di vedere il livello di scandalo che vogliono raggiungere? - domandai arrotolandomi distrattamente una ciocca di capelli sull'indice, non convinta di dovermene realmente preoccupare.
 
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ladywolfe
view post Posted on 29/9/2014, 09:53




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Sospirai rumorosamente ed alzai la mano per avvertire il cameriere che avevo bisogno di lui, quando si avvicinò gli chiesi gentilmente di tirare una tenda in modo che i fotografi non continuassero oltre. Guardai Ginevra e attesi che tutti ordinassero il dolce. Laurea. Risposi guardando Eric che annuiva per darmi ragione, anche se dall’espressione non sembrava affatto che volesse che scendessi nei particolari, cosa che ovviamente feci, anche se solo per rompergli le palle.
Eravamo venuti a NY per festeggiare, avevo già l’appartamento al Nord praticamente pronto ed avevamo bevuto più di quanto un umano possa contenere, ho avuto i postumi per quarantotto ore e lui altrettante, la foto ci ritrae mentre usciamo da un taxi, lui con la faccia sconvolta e i pantaloni slacciati, io con una mano davanti alla bocca, devo scendere nei dettagli? Domandai retoricamente mentre Eric si copriva la faccia disgustato.
Avevo mangiato troppo e mi stringevano. Cercò di difendersi. Io avevo una mano sulla bocca perché non volevo buttare l’anima in mezzo alla strada. Continuai il suo discorso.
Vi lascio immaginare quanto sono andati avanti. In qualsiasi cosa dicessi sembrava che trovassero qualcosa di razzista, alla fine lasciai semplicemente che la cosa facesse il suo corso... la maggior parte della gente sa quello in cui credo e i giornalisti sono famosi per non riportare mai una notizia completamente errata, l’altro giorno ho trovato una rivista scandalistica con la mia faccia in prima pagina, ho aperto l’articolo ed ero diventato improvvisamente il padre di Sun, ma con quale logica una persona non può più prendere un caffè con una sua amica? Domandai sbuffando di nuovo.
E’ un duro prezzo per avere tutti i nostri soldi. Commentò Eric e lo guardai male. Sai quando dicevo che il mio fondo fiduciario era anche il tuo, non intendevo proprio letteralmente. Dissi, ma rispose che sarei dovuto essere più specifico, mi limitai a guardare Ginevra. Identici. Decretai semplicemente.
Elize non preoccuparti della foto, non vedrà mai la luce del sole. Pagammo, anzi, pagai il pranzo e uscimmo dal ristorante dividendoci quasi subito, Eric doveva andare non sapevo dove, io presi Sach al guinzaglio e guardai le donne insieme a me prendendo distrattamente la mano di Ginevra. Domani diventerò zio ufficialmente, devo andare a comprare un regalo a Jenny.



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Devo fare un salto in un posto, voi andate pure, io intanto mi faccio una passeggiata, l’aereo ha distrutto la mia voglia di stare seduto. E’ stato un buon pranzo. Ci vediamo presto. Dissi salutandoli sperando di non risultare scortese per la mia “improvvisa” fuga, in realtà prima di arrivare a NY avevo letto di una nuova palestra di Parkour e Free Running, amavo entrambi e avevo bisogno di un luogo dove praticarli. Malgrado la filosofia principale del Parkour non prevedesse allenamenti in palestra ritenevo più sicuro atterrare sui materassi quando avevo bisogno di scaricare la mente, piuttosto che rischiare uno scontro a fuoco con l’asfalto.
Svoltai a destra individuando uno Starbucks dall’altra parte della strada, una ragazza esile e bionda stava entrando e rallentai per guardarla, la mia cotta spaziale per Vittoria non aveva intaccato la mia capacità di apprezzare una bella ragazza, anche se quella aveva qualcosa di particolare.
La vidi entrare e togliersi gli occhiali. Porca puttana era Vittoria.
Cazzo.
Attraversai la strada.
Semplicemente non potevo farne a meno, agii completamente d’impulso, non riuscii a frenare il mio corpo, perché non la vedevo da due anni e l’avrei riconosciuta ovunque. Quando entrai mi guardia intorno e la trovai seduta, con una bibita fumante davanti che aveva tutta l’aria di essere un odioso tè bollente. L’Inghilterra aveva eliminato quasi completamente la mia tolleranza per quella bevanda.
Mi ritrovai senza saperlo a fare la fila, improvvisamente nervoso, con le mani sudate e il cuore a mille per quell’incontro inaspettato. E poi la vidi passare le dita affusolate intorno alla tazza, era come se sentissi il calore avvolgerle le dita e seguii il percorso di quella tazza fino alle sue labbra che delicate si schiusero assaggiando il tè ancora troppo caldo per essere realmente gustato nel suo sapore aromatizzato, avevo visto di sfuggita la bustina che aveva scelto, era posata ordinatamente sul tavolo. Principe del Galles.
Scossi la testa ordinando un caffè piccolo e semplicemente la raggiunsi.
Dovresti aspettare che si raffredda appena per sentire meglio il retrogusto al cacao che lascia. Checca. Che cazzo avevo detto? Sembravo un maggiordomo con un bastone nel culo.
Scusa, dovrei farmi gli affari miei ma è veramente un piacere rivederti Vittoria. Cercai di rimediare passandomi una mano sulla testa, sperando di non passare per un cretino, la conoscevo, ci avevo anche parlato qualche volta, aveva sollevato la testa, non capivo cosa le stesse passando per la testa, mi ero incantato sul verde dei suoi occhi, cazzo quanto era bella. Ehm... Posso sedermi un attimo o aspetti qualcuno? No Jenny me l’avrebbe detto se vedeva qualcuno, e non avrebbe iniziato a bere in quel caso, però uno splendore del genere non sarebbe rimasto solo a lungo, non riuscivo nemmeno a immaginare quanti inviti ricevesse al giorno, all’ora probabilmente... era così... wow.

 
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<Vi>
view post Posted on 1/10/2014, 13:10




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Attraversai la strada insieme ad altri sconosciuti, arrivando al “mio” Starbuck.
Tolsi gli occhiali prima di entrare lasciando sfuggire un sorriso all’atmosfera familiare di quel posto.
Mi avvicinai a Ralf indicandogli i pasticcini, lasciandogli capire che avrei preso un tea caldo, ormai conosceva i miei gusti ed era per quello che mi facevo servire sempre da lui.
Pagai prendendo la mia tazza fumante e andai a sedermi in un tavolo accanto la vetrata. Poggiai la borsa sulla sedia accanto alla mia lasciando la tazza sul tavolo e togliendo la giacca guardandomi un secondo mentre mi sedevo scuotendo la testa.
Ero così ansiosa che neanche il pranzo e le chiacchiere con mia madre erano servite a calmarmi e dal voler chiamare Jenny ogni tre secondi per sapere se stava bene, per non parlare del fatto che avendo macchiato la maglietta avevo dovuto prenderne una delle poche rimaste a casa dai miei.
Misi le mani intorno alla tazza appoggiando i gomiti sul tavolo e guardando fuori.
Era caldo per essere marzo e sorrisi senza smettere pensando all’arrivo della piccola.
Sorseggiai il tea mordendo il labbro inferiore sentendomi meglio all’istante.
Sentii una voce familiare, un consiglio sul tea e girai il volto vedendo un ragazzo in piedi con un bicchiere in mano.
Dischiusi le labbra per parlare aggrottando la fronte in un ipotetico ahm grazie quando disse il mio nome.
Eric.
Mi costrinsi a non arrossire ma sentivo quella sensazione salire sulle guance e increspai le labbra.
Iniziai a pensare a Jenny e ai suoi consigli sul truccarsi e sui capelli per essere sempre pronta ad eventuali incontri e pensai alla maglietta che avevo cambiato poco prima, al fatto che non era la mia prima scelta e ad altro per non fissarlo, incredula su quanto fosse…. Cresciuto.
Esitai un attimo prima di rispondere si, si certo siediti pure, ciao dissi con la massima eloquenza di cui fui capace.
Cercai qualcosa da dire pensando poi di bere ma avrebbe significato non ascoltare il suo consiglio e…
Respirai piano guardandolo di sfuggita o cercando di far sembrare così la cosa. I capelli corti gli stavano decisamente meglio e sembrava il doppio rispetto al ragazzo che avevo conosciuto anni fa, gli occhi erano rimasti belli come sempre anche se quel complesso li risaltava di più.
Scossi la testa tra me e me tornando al silenzio di quel momento. Ralf si avvicinò con il piattino di pasticcini per poi essere chiamato dal tavolo accanto, lasciandoci soli con un sorriso di lato.
Ora posso? lo guardai per poi precisare il… tea.
Ripresi la tazza in mano come se potesse darmi qualche suggerimento e mi rilassai.
Stefan non mi aveva detto che saresti tornato. Dall’Inghilterra intendo però immagino… Jenny, certo. .
Volevo semplicemente sotterrarmi un secondo o avere Jenny accanto che avrebbe iniziato a parlare senza sosta salvandomi da quell’imbarazzo.
Gli sorrisi appena è passato tanto tempo non… non ti avevo neanche riconosciuto, non… non che non mi ricordassi di te è solo che sei cambiato. Si, cambiato in…. Senso buono bevvi il tea ancora bollente, in palla totale. Palla totale, dovevo smetterla di usare i termini di Jenny.


 
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15 replies since 5/3/2014, 12:11   291 views
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