MalandrineCheck GDR - Do Something!

Oh nana, what's my name?

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view post Posted on 7/3/2013, 14:08
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Katherine Blair Crystel De La Croix- Queen B.


Meritava una punizione. Meritava di essere messa in ridccolo davanti all'intera scuola e se vogliamo dirla tutta avrebbe dovuto ringraziarmi per non averle fatto qualcosa di peggiore. Infondo vederla mentre tradiva il suo storico fidanzato con uno spogliarello a dir poco scabroso davanti a un ragazzino pidocchioso era nulla in confronto a quello che avrei dovuto farle. Si era permessa di tradire il mio segreto! Il mio segreto. E poco importava se in realtà era stato tutto minuziosamente programmato e il mio segreto non era davvero tale, lei avrebbe dovuto comunque mantenerlo. Non lo aveva fatto e avrebbe pagato caro il suo tradimento.
Mi appostai silenziosa dietro a una tenda della biblioteca e scattai con un espressione fredda e distaccata. Dovevo essere sincera? Mi importava poco o niente di quel che mi stava succedendo davanti al naso. Non erano quegli inutili affari da ragazzine a interessarmi ma se volevo mantenere la mia immagine di regina dovevo in qualche modo anche difenderla.Se quello era il modo migliore...che cosa potevo fare d'altronde? No, un secondo...a me tutto quello andava bene, anzi benissimo! Ero riconosciuta da tutti come la migliore, nessuno osava venirmi contro se non in rare occasioni e quelle poche volte avevo anche la possibilità di divertirmi vendicandomi. Non avrei potuto chiedere di meglio anche se in una vita così perfetta infondo mancava qualcosa.
Sì...non era tutto così splendido. Quei giochetti e quella perfidia mi avevano stancata parecchio ma ormai era quello il mio ruolo, la maschera che avevo deciso di indossare.
Dopo aver scattato a sufficienza rimisi la mia nikon nello zaino e mi avviai verso la palestra. L'ora di educazione fisica era il palco migliore per sfoggiare la mia sicurezza e il mio fisico perfetto. Adoravo vedere le ragazzine basse e grasse sentirsi a disagio davanti a me... O forse avevo smesso di adorarlo ma mi piaceva fingere di farlo ancora.
 
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view post Posted on 7/3/2013, 16:43


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Dunque, avevo quel lavoro solo da un paio di mesi e non ero certo brava tanto da poter partire per l’Africa e realizzare un servizio fotografico con I fiocchi ma da qui a relegarmi in un angolino della redazione a fare foto per uno stupido servizio sulla nuova società Americana mi sembrava davvero troppo.
Ero sicura che, un servizio del genere non l’avrebbero nemmeno pubblicato… dovevo farmi le ossa ok, ma quello era davvero il peggiore dei modi per farlo.
Parcheggiai la mia auto proprio nel cortile della scuola, nella zona destinata al parcheggio e spensi il motore. Alzai lo sguardo verso lo specchietto notando una piccola sbavatura della matita proprio all’angolo interno dell’occhio, con l’indice presi a sfregare velocemente su quella parte per eliminare l’imperfezione per poi uscire dalla portiera della macchina e richiuderla con il telecomando.
Il suono dei tacchi delle mie scarpe riecheggiavano tra le pareti dei corridoi quasi vuoti della scuola superiore di New York, chissà dov’erano finiti gli studenti. Alzai le spalle, erano probabilmente a lezione o chissà…
Avevo appuntamento con l’insegnante di educazione fisica che mi aveva dato il permesso di scattare qualche foto ai suoi alunni e, dirigendomi verso la palestra dell’istituto, estrassi la mia macchina fotografica mettendo la tracolla al collo.
La palestra era davvero gigante, niente a che fare con quella della scuola che avevo frequentato e riuscii a malapena ad intravedere da lontano Miss. Morris che mi faceva segno con la mano di raggiungerla.
La sua classe era al completo e tutti si avvicinarono per vedere cosa stesse succedendo. Ragazzi, lei è Sophia e vi scatterà qualche foto per un servizio pensate un po’, per National Geographic disse lei orgogliosa, aggiustandosi gli occhiali sul viso.
Feci un sorriso rivolto anche ai ragazzi… qualcuno era molto più interessato alle mie gambe che al motivo per cui ero lì e la cosa mi fece sorridere. Tra loro poi, notai una ragazza attorniata da altre ragazzine e sembrava che la stessero quasi adorando.
La classica reginetta della scuola… decisi di cominciare a fare le mie foto proprio da lei.


abbigliamento
 
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view post Posted on 7/3/2013, 17:06
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Katherine Blair Crystel De La Croix- Queen B.
Adorarmi non era per nulla difficile. Ero presidentessa di numerosi culb, muovevo sempre proposte soddisfacenti alla preside e nutrivo di un ottima condotta e di voti alti. Ero la classica ragazzina per bene con quel pizzico di cattiveria e doveroso rispetto che mi attorniavano come si doveva. Non ero una semplice ragazza desiderosa di sfondare nel futuro, io ero il meglio di tutte quelle persone. D'altronde che cosa ci si poteva aspettare da una bambina cresciuta a pane e vanità? Mia madre, da brava stilista quale era, mi aveva impartito valori più appartenenti alla moda che ad altro. Mio padre aveva divorziato da mia madre per sposare un altro uomo nel sud della Francia e da lì la mia carriera mi si era dipinta davanti con estrema facilità: dovevo diventare la donna migliore delluniverso, una persona totalmente indipendente, riverita e sopratutto riconosciuta. Avevo preso come modello Audrey Hepburn e Marylin Monroe, imitandone la classe e l'eleganza. Non ero una di quelle sciocche reginette che facevano di tutto per mettersi in mostra, io pestavo i piedi di chiunque ma tra le righe. Anche le mie vendette erano meticolose e comunque fini, niente di troppo vistoso o sciocco. Mettevo eleganza e delicatezza in qualunque cosa e non le persi certo quando dei tacchi decisi si avvicinarono alle mie orecchie.
Indossavo la divisa della scuola, facendo parte anche della squadra femminile di Hockey su prato, i capelli raccolti in una elegante e perfetta coda. Stavo parlando con alcune delle mie "ragazze", quelle che ogni anno si tiravano i capelli l'un l'altra per poter formare la mia corte, ma mi voltai velocemente e prontamente verso la professoressa. Sorrisi gioviale, mostrando un impeccabile maschera di cortesia e dolcezza e avanzai alcuni passi verso la fotografa, con fare elegante e naturale.
Mi presento, io sono Blair la capoclasse, nonchè capitano della squadra di Hockey. E' un piacere conoscerla, nessuno però ci aveva informati della sua presenza.
dissi porgendo la mano
 
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view post Posted on 7/3/2013, 18:52


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Fu proprio la ragazza che avevo capito essere una delle più popolari, a giudicare di come tutta la guardavano quasi con timore, ad avvicinarsi a me.
Si chiamava Blair e con un sorriso cordiale, mi tese la mano presentandosi. La strinsi ricambiando il sorriso Sophia, piacere mio aggiunsi, ascoltando i vari titoli che diceva di possedere.
Uhm, bene allora se non ti dispiace ti farei qualche foto, visto che ti occupi di tutte queste saresti un ottimo modello per il mio articolo le spiegai mentre il resto della classe mormorava qualcosa di indefinito.
Non avevo molta voglia di fare quelle foto, insomma la mia aspirazione era un’altra ma avrei dovuto obbedire al mio capo anche se mi avesse chiesto di andare in un ospizio a fotografare le pareti bianche.
Mi toccava… e volevo disperatamente un caffè. La sera precedente avevo fatto tardi per cui dormire solo tre ore non aiutava né la mia testa né tantomeno il mio aspetto.
Dovevo sembrare un vero zombie…
In effetti hai ragione… è stata una decisione presa all’ultimo minuto e la vostra insegnante di educazione fisica è stata l’unica disposta a cambiare i suoi programmi… quindi, eccomi qui dissi indicando la mia macchina fotografica.
Allora, non è un servizio di moda quindi fa’ come se io non ci fossi… comportati come faresti di solito e non far caso ai clik della macchina le spiegai brevemente mentre aprivo l’obiettivo e riponevo il coperchio nella borsa.
Era carina e la luce era abbastanza buona, non avrebbe avuto bisogno di grossi ritocchi.
Sei pronta? le chiesi.
 
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view post Posted on 8/3/2013, 18:59
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Katherine Blair Crystel De La Croix- Queen B.



Eleganza era la chiave di ogni mossa, ogni pensiero, ogni parola, ogni singolo gesto. Poteva sembrare decisamnete limitante e lo era, eccome se lo era, ma questo non significava che potessi libesrarmi di tutto quello.Ancora una volta sto scappando. Scappo dal mondo, da me stessa, da tutto quel che potrebbe minare la mia pace. Scappo da tutto ciò che mi fa paura, da tutto quello che non so affrontare, che non voglio affrontare.
Non sapevo cosa fare, non avevo alternativa, fuggire dietro una maschera era la prospettiva migliore in ogni caso. Non potevo fare altro che andarmene semplicemente da lì da vera eroina, da regina come avevo sempre fatto. Poco importava se facevo paura, se mi odiavano o se le persone mi cercavano solo per quel che mostravo di essere. Non avevo vere amiche e quindi? Ero al sicuro, più o meno. Per lo meno non potevo essere ferita, l'odio che gli altri provavano per me mi proteggeva da qualunque motivo di sofferenza. Non ero costretta a cadere, farmi male...e nessuno avrebbe riso di me se fosse successo. Mi rispettavano troppo per farlo.
Ero al sicuro, per il momento.
La fotografa era semplicemente una prova ulteriore della mia perfezione e del fatto che meritassi appiendo invidia e rispetto. Annuii allegramenti, scostandomi con un gesto teatrale i capelli dal viso e annuendo alla sua domanda. Protna? Oh ero nata pronta per quelle cose, infondo ero figlia di una stilista, sapevo come fare la modella naturale e stupenda.
Cominciai a correre, con la mia solita eleganza, dietro alla palla riscaldandomi con movenze fluide, pose strategiche ma senza mai dare l'idea di farlo apposta e senza mai guardare in camera. Oh sì mi sentivo così bene...gli occhi di tutti addosso eppure sempre protetta nel mio regno.
Mi fermai solamente per voltarmi, gioviale e domandare, cortese Può andare? con teneri occhi da angioletto indifeso e incurante di quel che stava creando nelle menti maschili.
 
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