MalandrineCheck GDR - Do Something!

CENTRAL PARK

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view post Posted on 14/3/2012, 22:52


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Continua da APPARTAMENTO DI GINEVRA







Ci avevo messo pochissimo a tornare a casa grazie al mio mezzo che mi aveva permesso di evitare le code interminabili della mattina.
Non avevo resistito ad un'altra doccia veloce e, nonostante Wichita stesse giustamente protestando per il fatto che la sua vescica stava scoppiano, ero riuscito a farlo e a cambiarmi seppure molto velocemente.
Presi il guinzaglio al volo e, dopo averla legata, uscii di casa ed entrando nell'ascensore che ci avrebbe portati al piano terra.
Il mio cane cominciò a guardarmi, come per rimproverarmi il fatto che l'avevo dimenticata e che non ero tornato a dormire a casa.
Corrugai la fronte guardandola ero impegnato dissi convinto.
Lei guaì appena.
Era importante ribadii alzando un sopracciglio.
Era sempre così... quel cane era un essere umano ormai.
La trascinai fuori al palazzo coraggio che Michelle a breve ci raggiungerà e dobbiamo farci trovare al solito posto dissi al mio cane dirigendomi verso l'ingresso di Central Park.
Spesso ci vedevamo accanto al chiosco delle bibite e altrettanto spesso facevamo colazione lì mentre Wichita scorrazzava nel prato.
Le avevo mandato un sms sperando che fosse libera per attuare qual piccolo rituale quella mattina e così fu.
La aspettai qualche minuto appoggiato al chiosco tenendo saldo tra le mani il guinzaglio di Wichita fin quando non la vidi arrivare da lontano.
Alzai una mano per farmi vedere da lei aspettando che ci raggiungesse per bere i nostri caffè.
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Wichita
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Edited by Alexander Supertramp! - 15/3/2012, 10:30
 
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view post Posted on 14/3/2012, 23:28
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Quella mattina mi ero svegliata un po'più tardi del solito ed Elize era già uscita. Aveva appuntamento alla casa nuova con gli imbianchini prima di andare in ufficio. Accesi il cellulare che acevo messo sotto carica e trovai un sms di Chris. Sorrisi rispondendogli che lo avrei raggiunto al solito posto a Cental Park. Anche se vivevo con una gatta amavo anche i cani, e Wichita era davvero adorabile,mi piaceva giocare con lei. Mi vestii con jeans e stivali,prevedendo di sporcarmi un po' dopo aver dato la pappa a Lucy uscii.
Arrivata su posto vidi Chris saluarmi col guinzaglio in mano e Wichita che scorrazzaa beat venirmi incontro quando la chiamai. Cominciò a saltellarmi intorno e l'accarezzai sulla testa e sulla collottola pelosa raggiungendo il mio amico e allungandomi sulla punta dei piedi per dargli un bacio sulla guancia.
Pungi. Non ti sei fatto la barba? - domandai pur essendo ovvia la risposta. Mi ricordai che la sera prima aveva avuto quella famosa "cena cinese con dopo cena di lavoro" dalla dottoressa Bennett, e normalmente gli avrei fatto il terzo grado ma ora avevo bisogno di una brioche alla marmellaa e un cappuccino con la cannella perciò presi dalla sua mano il guonzaglio rimettendolo al collare e incamminandomi con un cenno del capo verso il bar.
 
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view post Posted on 15/3/2012, 10:39


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Seguii Michelle che si avviava verso il bar trainando il mio cane. Misi le mani in tasca No, non ho avuto il tempo di radermi stamattina. E ho pensato di essere lo stesso affascinante e di poter rimandare conclusi ironico e con un'alzata di spalle, toccandomi poi il viso e sentendolo pungente nei punti in cui di lì a breve sarebbe cresciuta una barba ispida.
Ho voglia di un caffè e di una ciambella... ho perso già il conto di tutti i caffè che ho preso da quando sono sveglio le dissi mentre ci sedevamo sotto a quella specie di gazebo allestito da quello che una volta era un semplice chiosco delle bibite.
Michelle lasciò che Wichita fosse libera dal guinzaglio e subito fuggì rincorrendo qualcosa.
La osservai per poi tornare a guardare Michelle stanotte ho bevuto, un bel pò la informai passandomi poi una mano sul viso come per svegliarmi ancora un pò.
E credo che fino a questa sera, quando opererò il tuo piccolo mostriciattolo andrò avanti a caffè e zuccheri commentai incrociando poi le braccia e poggiandole sul tavolo, stringendomi nella giacca.
 
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view post Posted on 15/3/2012, 11:23
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Anche il dottor House ha sempre la barba incolta in effetti. Grazie a Dio tu hai un carattere migliore e non sei fuori di testa, sennò poveri noi! - commentai ironica mentre ci andavamo a sedere e lasciavo andare Wichita tenendola d'occhio perché non scappasse troppo lontano. Intanto che aspettavamo che il ragazzo del chiosco venisse a chiederci cosa volessimo mi disse,con aria vagamente distrutta, che la sera prima aveva bevuto come una spugna. Sbadigliai mettendo una mano davanti alla bocca, anch'io un po' assonnata e lo guardai con gli occhi semi chiusi.
Ti avviso che ho bisogno di zuccheri anch'io, in questo momento, prima di sentire gli scabrosi retroscena delle tue imprese notturne. - apparve il nostro uomo e gli ordinai una briosche alla marmellata, una ciambella, un caffè e un cappuccino con la cannella. Sentii il cellulare suonare nella borsa e lo presi. Era solo un messaggio di Busy, le sue solite chiacchiere mattutine e i saluti della mia figlioccia che cresceva ogni giorno di più. C'era anche una loro foto.
Guarda, Busy mi ha mandato una foto nuova con la peste. Che faccia, è sempre più bella. - sorrisi divertita facendogli vedere l'immagine sul telefono.

Finalmente la nostra colazione fumante arrivò e dopo il primo morso alla brioche mi concentrai pronta ad ascoltare, analizzare e, nel caso, dire la mia.
Parla Doc, sono mentalmente pronta a tutto, o quasi...credo. - sapevo più o meno tutto delle sue notti brave, ero abituata, ma qui c'era di mezzo anche il lavoro e soprattutto la sua lucidità in capo a quella sera e all'intervento, anche se il suo secondo nome era professionalità e non aveva mai compromesso niente per una bevuta in più.
 
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view post Posted on 16/3/2012, 10:46


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Arrivarono le nostre ordinazioni e quando vidi la mia ciambella, mi resi conto che avevo davvero una gran fame.
A casa di Gin avevo bevuto solo una tazza di caffè che stava rimbombando nel mio stomaco per cui, addentai la ciambella con gusto.
Lanciai poi uno sguardo a Wichita che scorrazzava nel prato del Central Park girandosi di tanto in tanto per cercare la mia approvazione nell'andare di sui o di la.
Sorrisi a Michelle non c'è molto da dire. Abbiamo lavorato al caso... bè, in un modo un pò particolare dissi storcendo appena le labbra in un sorriso e pensando al twister ideato da Ginevra.
Non ne siamo venuti a capo e credo che sia colpa anche un pò dell'alcool e della nonna di Gin dissi, sembrando che stessi parlando senza seguire un filo logico.
Finii la ciambella, che era durata decisamente troppo poco e accostai il caffè alle labbra, bevendone un sorso.
Mi accesi poi una sigaretta espirando il fumo da un lato per non inondare Michelle E' stata molto carina a farmi restare a casa sua. Si preoccupava che potessi morire andando a schiantarmi contro qualcosa... non sapendo che sono riuscito a tornare a casa in condizioni ben peggiori. Sai mi piace... conclusi alla fine in maniera molto tranquilla, dando a quelle parole il loro giusto significato.
La guardai poi, storcendo il naso in una smorfia di semi disgusto ma come fai a bere quella roba alla cannella? le chiesi retorico pensando a quanto odiassi la cannella.
 
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view post Posted on 16/3/2012, 11:11
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Chris mangiò la sua ciambella, dando come me un'occhiata al cane ogni tanto, poi mi sorrise e mi spiegò a grandi linee la serata, o nottata.
La...nonna? - col cucchiaino presi un po' di panna da sopra il cappuccino assaporandomela mentre corrucciando la fronte lo guardavo accendersi la sigaretta pensando perplessa a cosa c'entrasse la nonna di Ginevra - Cioè scusa, hai...dormito da lei? - domandai stupita ignorando quel "sai mi piace", che detto in quel modo non era pericoloso.
Ma come fai a fumarti quella robaccia? - risposi alla sua domanda con la stessa domandai e con tono canzonatorio, e dopotutto la cannella non causava il cancro ai polmoni, l'enfisema o altre simpatiche patologie analoghe. Vidi il ragazzo del bar avvicinarsi al tavolino accanto e gli feci cenno con la mano - Puoi portare un'altra ciambella per favore? - lui annuì e tornò dopo poco con il dolce su un piattino mettendola davanti a Chris - Quindi lei ti ha fatto dormire sul suo divano per impedirti di finire contro un palo con la tua super Vespa da english lover. E tu l'hai vista in pigliama, o con qualsiasi altra cosa indossi o non indossi sotto le lenzuola, e non hai fatto niente di sconveniente? - diedi un ultimo morso alla mia brioche finendola e sorseggiai il cappuccino sporcandomi le labbra con la schiuma mischiata alla panna rimasta.
 
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Non puoi nemmeno immaginare il sollievo che ti da questa dissi alzando un pò la mano le cui dita stringevano la sigaretta fumante quando sei stanco o nervoso. E poi il cancro potrebbe venirmi lo stesso anche da qualche altra parte per cui, mi godo la vita asserii facendole un sorriso.
Nel frattempo mi aveva ordinato un'altra ciambella cosa che avrei fatto io, se non avessi avuto lei che mi capiva al volo a precedere ogni mia mossa.
Forse eravamo fratelli e non lo sapevamo... in effetti ero convinto che mio padre avesse una decina di figli illegittimi sparsi per il mondo e uno di questi, poteva essere lei.
Sorrisi mentalmente a quel giro di pensieri e tornai alla mia colazione.
Alzai poi le spalle indifferente abbiamo dormito insieme. Niente divano scomodo anche se le ho detto che ci sono abituato quando resto da te dissi sorridendole e niente, mi sono svegliato stamattina con la testa che scoppiava e il profumo di caffè conclusi come se fosse la cosa più normale del mondo, e in effetti, lo era.
Le stanno bene i pantaloncini, insomma a una come lei sta bene anche il bidone della spazzatura addosso dissi ironico spegnendo la sigaretta nel posacenere.
Addentai la ciambella eh, fspi ci pfho fmprovato con lei... dissi masticando e ingoiando il boccone. Ma mi ha spostato via e poi mi sembra di aver capito che si frequenta con uno... non lo so, comunque non è importante dissi poi mangiando l'ultimo pezzo della ciambella.
Bevvi poi del caffè incrociando le braccia sul petto e poggiando i gomiti sul tavolo raccontami la tua nottata invece domandai con un sorriso.
 
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Hai ragione, sul fatto che il cancro può venire comunque, ma ugualmente continuerò a non amare quel vizio. Ho altri modi più piacevoli per rilassarmi. - forse lui non poteva capire, perché chi fumava capiva solo il sollievo della nicotina, e poi mi aveva spiegato molte volte che era un'abitudine, una specie di rituale, e in fin dei conti ognuno hai i propri e si rilassa a modo suo. Per me un bagno caldo con la schiuma era senza dubbio un gran rimedio.
Non è così scomodo il mio divano! - lo rimbrottai ridendo e tirandogli una pallina di carta fatta con il tovagliolino. Forse per lui era un po' corto, quello sì. Mi domandai come sarebbe stato farlo dormire nel letto con me, e poi ricordai quanto russasse e si agitasse nel sonno quando era saturo d'alcool. Meglio di no, troppo strano. A bocca piena farfugliò qualcosa di semi incomprensibile che interpretai come un "c'ho provato" e poi aggiunse che lei l'aveva respinto.
Beh sì, certo che si vede con qualcuno. - commentai come se fosse ovvio, ma in realtà non era una faccenda pubblica perciò era normale che lui non l'avesse saputo da prima e io mi basavo solo sulle mie supposizioni, sugli sms che Ginevra scriveva nei momenti liberi e sull'aver visto lui qualche volta venirla a prendere in ospedale quando finiva il turno la mattina presto - La mia serata l'ho passata con Lucy sul divano a guardare una maratona di repliche di Sex and the city, poi verso mezzanotte è tornata Elize che era rimasta fuori a cena e siamo andate a letto, e stamattina lei è uscita presto per andare dagli imbianchini e io ho dormito come un ghiro. - raccontai vedendo Wichita tornare da noi zompettando.
 
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Perchè lo dici come se fosse scontato che dovesse stare per forza con qualcuno? Magari potrebbe aver scelto di godersi la vita come il sottoscritto dissi ridacchiando e rivolgendole un sorriso che la diceva lunga, riferito a Ginevra e al fatto che si vedesse con qualcuno e che a quanto pareva, era la notizia più conosciuta del mondo.
In realtà, dopo la mia unica relazione mi ero detto che stare con qualcuna, con sempre la stessa, non era poi così male... anzi. Corrugai la fronte come se mi stessi sforzando a pensare a quel momento della mia vita.
Ad ogni modo il tuo divano è comodissimo, soprattutto quando sono stanco o sbronzo è il posto più bello del mondo credimi le dissi poi con un sorriso. Mi raccontò poi cosa aveva fatto la sera precedente mentre Wichita si avvicinava a noi di nuovo, le accarezzai la testa e lei poggiò il suo muso stanco sulle mie gambe.
Potevi anche chiamarmi, vi avrei fatto volentieri compagnia, soprattutto nell'ultima parte della serata commentai ridacchiando e rilanciandole la pallina di carta con cui mi aveva colpito.
Oh gli imbianchini... così si è già sistemata a New York osservai sul racconto di Michelle. Wichita nel frattempo aveva già deciso che le mie gambe erano diventate un rifugio obsoleto e scappò via dietro chissà quale bestia che popolava il parco e dove abita o abiterà adesso? Magari potrebbe essere di strada per casa mia commentai ironico pensando al fatto che la mia amica prima o poi avrebbe dovuto presentarmela.
 
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view post Posted on 16/3/2012, 15:42
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:michelle:

canzone
Boh, così... - feci spallucce guardando altrove. Se volevo davvero farmi i fatti miei e non impicciarmi era bene che tacessi del tutto, senza commenti del genere. Abbassai lo sguardo sulla lingua penzolante di Wichita che si faceva fare un po' di carezze prima di venir attirata da qualche animaletto che popolava il parco.
La proprietaria del divano ringrazia. - dissi chinando appena il capo. Sollevai le mani per parare la pallina di carta che mi rilanciò indietro ma rimbalzò e cadde a terra.
Sì certo, saresti corso direttamente dal letto di Ginevra al mio soggiorno, come no! - dissi convinta prendendolo in giro, poi mi chiese dove si stava trasferendo Elize. Mi morsi il labbro sorridendo e mi guardò con espressione interrogativa - Ti dice niente il complesso residenziale "Rosa dei Venti"? - giust'appunto, era lì che aveva passato la notte. D'altronde era stata Ginevra a darmi il numero di telefono del proprietario, il "ragazzo misterioso", per Elize, che mi aveva accennato di aver conosciuto anche Ginevra, anche se non sapevo bene come. Avevamo parlato poco in quei giorni effettivamente, e io tendevo a non farmi i fatti suoi, se non era lei a raccontare - A proposito, credo che Elize voglia fare una piccola festicciola per inaugurare l'appartamento, tra qualche giorno. Ti andrebbe di essere il mio più uno? - tanto lei mi aveva già detto di portare chiunque volessi, perciò era la cosa più ovvia.
 
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view post Posted on 17/3/2012, 13:18


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:chris:

Quando Michelle mi informò che anche Elize aveva trovato un appartamento nel complesso dei Salvatore pensai ironico, che quella doveva essere la moda del momento.
Era già la seconda persona che conoscevo, o meglio che avrei conosciuto, che abitava lì e in fin dei conti non avevano tutti i torti.
Era una zona residenziale, tranquilla e ben costruita, e non aveva nulla che caratterizzavano altri complessi squallidi di case tutte uguali.
Insomma, i Salavtore ci sapevano fare...
Ultimamente ne ho parlato spesso dissi riferendomi alla "Rosa dei Venti" e questa mattina ho avuto l'onore di lasciarmi alle spalle il palazzo nord... mi pare dissi poi guardando in alto come a cercare conferma che fosse davvero il palazzo nord quello in cui abitava Ginevra.
Ad ogni modo, io sono già il tuo più uno dissi facendole l'occhiolino. Ricordati Burke che è la condivisione a darci la forza... tu condividi le amiche e io i colleghi aitanti le dissi per poi ridere divertito dalle sue espressione.
Era uno spasso prenderla in giro.
Comunque, certo che ci vengo con te... potrebbe essere interessante aggiunsi sorridendole e bevendo un altro sorso di caffè.
Ah... credo che questa notte tu sia con me nell'intervento... è pur sempre un tuo piccolo mostro ad essere operato la informai riguardo il mio intervento di quella notte.
 
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view post Posted on 17/3/2012, 16:22
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Sì, gli diceva eccome.
Gli feci un sorriso dei miei per la storia del più uno e poi risi, seppur arrossendo, quando parlò di condivisione delle conoscenze dell'altro sesso. Si divertiva un mondo a prendermi in giro, anche se sapevo che c'era un fondo di verità, ma in fin dei conti ero solo contenta che ci venisse con me. Non che avessi bisogno di un qualche particolare tipo di supporto morale, non avevo dodici anni, e oltretutto se lo conoscevo anche solo un pochino, tra Ginevra ed Elize avrebbe avuto il suo da fare, oltre all'eventuale presenza di altre ragazze altrettanto affascinanti.
Grazie mio eroe. - sospirai scherzando a mia volta, per poi saltare dritta sulla sedia, molto più sveglia di colpo - Davvero?! Seriamente posso stare con te, cioè assisterti in sala operatoria? - lo vidi annuire affermativamente sorridendo divertito dalla mia reazione - Ma come me le scelgo bene le amicizie...! No davvero, scherzi a parte, conosco i suoi genitori e sono molto in pensiero per questo intervento e anche lui, insomma undici anni comincia a ragionarci su certe cose. - frugai nella borsa per prendere il portafogli e poi lo additai - Stai lì seduto immobile con quel tuo mozzicone e lasciami pagare la colazione. - mi alzai e andai alla cassa pagando il tutto e facendo mi dare una terza ciambella per Chris in un sacchettino di carta, ringraziai e me la misi dietro la schiena tornando da lui - Indovina, mano destra o mano sinistra? - me lo faceva sempre papà da piccola quel giochetto, se indovinavo la cosa che aveva in mano era per me.

 
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view post Posted on 18/3/2012, 17:21


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:chris:

Immaginavo che avere te in sala operatoria avrebbe tranquillizzato sia lui che i genitori e quindi credo che sia giusto che tu debba esserci. Insomma, sei con lui tutti i giorni e lo hai seguito nella preparazione all'intervento... devi esserci conclusi tranquillo dicendo qualcosa che per me era ovvia.
All'improvviso poi, si alzò dalla sedia intimandomi di non muovermi perchè avrebbe pagato lei tutto. Sorrisi alzando le mani in segno di resa Ok ok, non mi permetterei mai di contraddirti le dissi ridacchiando. Lanciai un'occhiata a Wichita per vedere dove fosse... quando Michelle tornò ponendomi un indovinello.
MMm dissi mettendo una mano sotto al gomito io dico mano destra annunciai poco prima che lei mi mostrasse le mani la cui destra stringeva un sacchetto di carta ho vinto? domandai retorico riscuotendo il mio premio. Aprii il sacchetto e vi trovai un'altra ciambella: la terza.
Tu si che mi capisci quando dico che ho bisogno di zuccheri le dissi con un sorriso osservando la ciambella ricoperta di glassa al cioccolato.
Mi alzai dal tavolo e le stampai un bacio sulla guancia per poi cingerle le spalle con un braccio, chiamai Wichita che era intenta ad annusare chissà quale schifezza per terra e la legai al guinzaglio tenendolo stretto nella mano mentre nell'altra, stringevo il sacchetto con la ciambella.
Allora, che programmi hai per il pomeriggio? Io credo di andare prima in ospedale... magari c'è qualcuna che vorrà farmi compagnia nella stanza di servizio dissi ridacchiando mentre ci incamminavamo verso il sentiero alberato del parco.
 
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view post Posted on 18/3/2012, 22:15
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Si concentrò e poi disse mano destra. L'allungai verso di lui e tra le dita tenevo la bustina di carta.
Ma che fortunato sei. - la prese e l'aprì trovandoci la ciambella, apprezzando la mia attenzione ai suoi livelli glicemici. Si alzò dandomi un bacio sulla guancia e gli abbracciai la vita, che era alla mia giusta altezza, mentre mi cingeva con un braccio, ridacchiando contenta per quella sua dimostrazione di gratitudine. Fece un fischio per chiamare Wichita, che aveva ormai perlustrato tutto il territorio circostante e le mise il guinzaglio.
Credo che mi riposerò, vista la serata che ci attende voglio essere fresca e lucida. Tu ti rilassi facendo il carino con le ragazze, io in maniera più tradizionale, sul divano, con un libro o il telecomando in mano. - mi guardò con aria strana come se la trovasse un'attività particolarmente noiosa - Beh, cosa pretendi? Non ho un ragazzo, né qualcosa di vagamente analogo che comprenda attività fisica, e non me ne sto lamentando sia chiaro, al momento è meglio così. Dico solo che il lavoro per me è importante e non voglio commettere leggerezze, soprattutto in casi come questo. - parlavo come una secchiona, anche se non ero sempre così.
 
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view post Posted on 29/3/2012, 14:46


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Anche per me il lavoro è importante commentai fingendomi offeso. E credimi, niente ti rende più concentrato di un paio di braccia che ti cingono con il proprio calore dissi ridacchiando continuando a passeggiare per il parco accanto a Michelle e tenendo saldo tra le dita il guinzaglio di Wichita.
In ogni caso, io e te dobbiamo uscire insieme... sono convinto che troveresti di tuo gradimento qualcuno dei miei amici ci poker. dissi ironico Sai, loro sono dei veri e propri gentiluomini e ti offrirebbero il mondo intero... uno di loro una sera portò una ragazza che aveva conosciuto qualche ora prima a fare un giro agli Hamptons... lei gli ha praticamente prosciugato il portafogli nel giro di una notte. Sfigati... commentai a bassa voce e ridacchiando e pensando a quanta gente triste ci fosse in giro per i locali notturni di New York.
Ad ogni modo, prima dell'intervento vorrei mostrarti come ho intenzione di procedere... magari potresti raggiungermi nel mio studio diciamo un paio d'ore prima? le chiesi voltandomi verso di lei e sorridendole.
Faceva ancora molto freddo e mi strinsi nel cappotto. Non vedevo l'ora che la primavera sostituisse il gelido inverno della costa orientale.
 
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